Forse ti starai chiedendo… ‘Quanto tempo serve perché si arrivi a partorire un’idea come quella
che è alla base di Zoccali Atmosfere?’

Tre generazioni.
Sì, hai capito, tre generazioni: nonno, padre e figlio.

Tre generazioni in cui i segreti del mestiere vengono gelosamente tramandati da orecchio a orecchio, segreti che restano tali, come la formula della Coca Cola.

Hai presente?

Segreti che vengono portati avanti col passare degli anni, tecniche che vengono via via perfezionate.
È grazie ai prodotti sviluppati negli anni, prima da mio nonno Santo, poi da mio papà Antonello e infine da me, Andrea, che oggi guardiamo oltre gli orizzonti del mare di vernici che inondano il mercato, come fecero i primi navigatori durante la traversata per raggiungere le Americhe.

Sì, posso dire di guardare oltre l’orizzonte, sai perché? La mia intenzione è proprio quella di voler dare alle persone che si rivolgono a noi qualcosa di diverso, che possa migliorare il modo di dipingere una parete, sia per quanto riguarda il risultato finale, sia per quanto riguarda l’effettivo lavoro.

Atmosfere: come si è arrivati qui? Dobbiamo andare indietro nel tempo…

Correva l’anno 1974: era l’anno delle domeniche a piedi e senz’auto per via della crisi petrolifera.

La Germania Ovest si laureava campione del mondo, viene venduto il primo personal computer.

Erano gli anni di piombo. La nazione stava vivendo un periodo piuttosto delicato ma il popolo italiano forte della sua indole operosa voleva guardare avanti.

Tra questi imprenditori con tanta voglia di fare, c’era anche lui, Santo Zoccali, mio nonno.

La sua visione partì da una piccola cantina, un locale che negli anni si è trasformato negli stabilimenti odierni.

Produzione di vernici con metodo artigianale.

Se parlo di ‘metodo artigianale’ mi vengono in mente i racconti di mio nonno Santo, con un misto di aria trasognata e nostalgica, di quello scantinato, mentre prepara i suoi prodotti mescolando letteralmente ‘a mano’ e col bastone la vernice, in ‘quella vasca’ di cui ho sentito tanto parlare.

Ecco come Zoccali Vernici è germogliata. Un seme appena piantato che da li a qualche anno sarebbe diventato la robusta quercia che conosciamo oggi.

La stessa attenzione e cura ‘paternale’ di esperto artigiano, è stata trasmessa a tutti noi della squadra che oggi abbiamo preso in mano le redini di questo cavallo bianco.

Ci ritrovaimo a svolgere lo stesso lavoro certosino ma usando macchinari moderni.
Il ‘come si faceva una volta’ è più attuale che mai.

La tecnica è diversa, ma l’attenzione e la cura oggi sono le stesse come allora.

Torniamo alla nostra storia… dove eravamo rimasti?

Ecco che dopo il periodo di avvio, in cui i decoratori e i colorifici piemontesi hanno iniziano a rifornirsi regolarmente dalla ‘giovane’ Zoccali Vernici, a dare grande supporto è arrivato mio papà Antonello, nei primi anni ’80, esattamente nel 1982, l’anno del mondiale all’Italia per capirci.

L’azienda inizia ad ingrandirsi: con il suo aiuto, fondamentale oserei dire, nel ’91 è entrata in azienda a dare manforte anche Antonella, mia mamma.

Grazie alla crescente produzione e alla richiesta del mercato (si arrivò a superare i 300 kg di vernice la settimana – ora siamo a 3000 al giorno), i processi diventavano sempre più ‘meccanici’ per via dei macchinari introdotti nella filiera produttiva.

Il senso artigianale che ci ha sempre contraddistinto non è mai venuto a mancare nonostante le nuove tecnologie

Tutta la produzione veniva sorvegliata da mio papà Antonello con la stessa cura che mio nonno aveva saputo trasmettergli.
Si è passati verso la modernità pur tuttavia senza dimenticare la tradizione che ci ha contraddistinti, che vuole dedizione totale verso il proprio lavoro.

Correva l’anno 2004.
L’azienda fiorisce piano piano…
Zoccali Vernici non era più solo il riferimento per la clientela in fatto di tinture, ma adesso metteva a disposizione tutta una serie di attrezzature per svolgere al meglio il lavoro della ‘pittura di superfici’.
E’ stato necessario allargare la ‘famiglia’ Zoccali con nuove assunzioni, piuttosto che trovare locali adatti a quella che oramai era un’attività ben avviata.

La quercia piantata negli anni settanta stava mettendo solide radici, un robusto tronco e verdi fronde rigogliose.
Non a caso ho paragonato quest’azienda ad una quercia: la parola latina per indicare ‘forza’ è la stessa che si usa per indicare ‘quercia’, roboris.

E’ proprio questa l’impressione che tutt’oggi avverto lavorando qui dentro: un’azienda forte, che ha raggiunto la propria stabilità superando gli ostacoli e le difficoltà che negli anni comunque si sono succedute.

Dato che un’azienda che si rispetti e che voglia prosperare deve per forza guardare avanti, con la linea Atmosfere, vogliamo aprirci ad un’altra linea di mercato: design d’interni, con soluzioni applicative e decorative facili e immediate.

Lo scopo è semplificare la pittura di superfici, sia per quanto riguarda l’applicazione che la semplicità nell’accostamento dei toni.

Come ti spiegavo in apertura, non si arriva a progettare un prodotto come Atmosfere dal nulla.

Non basta la tecnologia a rendere un’azienda all’avanguardia o cataloghi sfavillanti per renderla chic, serve altro.
L’amore per il mestiere, il desiderio ardente di vedere un sogno realizzato e la tenacia con cui si affrontano le sfide quotidiane, sono i valori che io e la mia famiglia di collaboratori portiamo nel cuore.

Tuttavia credo che da un po’ ti starai chiedendo: ‘Ma cos’ha di così tanto speciale questo ‘Atmosfere’ di cui mi stai parlando?’

Beh, facciamo una cosa: te lo racconto la prossima volta che ci sentiamo.

Per oggi è tutto.

A presto,
Andrea

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